Gli ansiolitici sono una categoria di psicofarmaci usati per attenuare e trattare i disturbi d’ansia, stati di angoscia, e sintomi correlati di vario genere (somatizzazioni).
Informazioni generali
Le cause biologiche dell’ansia non sono state ancora del tutto delucidate dalla ricerca scientifica ma si ritiene che un loro causa possa essere un’iperattività di alcune aree cerebrali volte ad identificare eventuali situazioni di pericoli non specificate (coinvolgimento dell’amigdala).
I farmaci che agiscono sulla funzionalità cerebrale possono produrre ansiosi e sollievo dai sintomi psicologici e somatoformi dell’ansia.
Descrizione
I più noti sono le benzodiazepine, composti che legandosi selettivamente ai recettori del GABA, limitandone l’azione, determinano una diminuzione dell’attività cerebrale e il rilascio di alcuni neurotrasmettitori.
Ad alte dosi possono produrre sedazione e per questo utilizzati anche nell’induzione del sonno. Le varie molecole di questa famiglia sono caratterizzate da un meccanismo d’azione comune, da un simile profilo di effetti collaterali, ma da una diversa potenza, velocità e durata di azione.
L’uso a lungo termine non è consigliato perché induce tolleranza (perdita di efficacia nel tempo), dipendenza, possibili effetti su capacità cognitive, sintomi di sospensione e astinenza.
Modalità di assunzione
Gli ansiolitici si assumono generalmente per via orale tramite compresse o gocce.
Effetti fisici
- Sedazione eccessiva;
- Sonnolenza diurna;
- Confusione, specialmente nei soggetti anziani;
- Depressione;
- Disturbi della coordinazione;
- Atassia;
- Disturbi della memoria.
Astinenza
I sintomi d’astinenza insorgono generalmente due o tre giorni dopo la sospensione dell’uso; nei farmaci a lunga azione, la latenza prima dell’esordio può essere di cinque o sei giorni.
Nelle crisi di astinenza possono presentarsi
- Live disforia;
- Insonnia;
- Crampi muscolari e addominali;
- Vomito;
- Sudorazione;
- Tremori;
- Episodi convulsivi.