
Viene considerata una sostanza allucinogena (naturale o di sintesi), quella che agendo sui recettori del sistema nervoso centrale, provoca delle modifiche psico-sensoriali delle percezioni, principalmente a carico della sfera uditiva, visiva e tattile, nei processi del pensiero, nella sfera emotiva, nello stato di coscienza, nella connessione con gli altri e con l’ambiente naturale.
La durata e l’intensità è variabile a seconda del tipo di sostanza assunta, dalla quantità, e dalla modalità d’assunzione. Ad alti dosaggi si possono raggiungere delle vere e proprie allucinazioni “isolate” dal contesto ambientale.
> DESCRIZIONE
A differenza di altre sostanze psicoattive, inducono esperienze che sono qualitativamente diverse da quelle della coscienza ordinaria (trance, meditazione, estasi, e deprivazione sensoriale).
Esistono prove dell’uso di allucinogeni in epoca preistorica e in alcune culture antiche come Maya, Aztechi e Greci per facilitare la guarigione, divinazione, la riflessione e la comunicazione con gli spiriti.
> CRITERI DI IDENTIFICAZIONE
I criteri per stabilire se una sostanza è allucinogena sono: (Hollister, 1968)
- Rispetto ad altri effetti devono essere predominanti alterazioni del pensiero, della percezione e dell’umore;
- L’impatto sulla memoria o sulla capacità intellettiva deve essere minimo;
- Stupore, narcosi, eccessiva stimolazione non devono costituire effetti intrinseci;
- Gli effetti collaterali sul sistema nervoso autonomo devono essere minimi;
- Non deve verificarsi dipendenza.