Cannabis

La cannabis deriva dalla canapa, appartenente alle piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Originaria dell’Asia Centrale e sacra per gli hindu, la pianta era indicata in sanscrito con il termine ganja.

Informazioni generali

La canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale la cui altezza varia da 1,5 e 6 metri, presenta una lunga radice a fittone e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate a volte cave. Le foglie sono picciolate e provviste di stipole, ciascuna di esse è palmata, composta da 5 a 13 foglioline lanceolate, a margine dentato-seghettato, con punte acuminate; nella parte bassa del fusto le foglie si presentano opposte, nella parte alta tendono a crescere alternate. 

I principi attivi sono due: 

THC (tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo); sono presenti entrambi nella pianta confermando l’aspetto politipico della cannabis. Il contenuto di THC è molto variabile, con una forbice che va dallo 0,2 % al 25% anche se molti coltivatori esperti e professionisti del settore possono ottenerne percentuali maggiori.

Descrizione

La fibra di canapa è stata per centinaia di anni la materia prima per la produzione di carta e la coltura per usi tessili ha una tradizione antica in Italia, legata all’espandersi delle Repubbliche Marinare che la utilizzavano per la produzione di corde e vele delle proprie flotte di guerra.

Per quanto riguarda l’uso psicotropo, furono fumatori di cannabis gli hindu di India e Nepal. Fu anche utilizzata dagli Assiri che ne appresero le proprietà psicoattive per utilizzarla durante i riti religiosi. Le ripetute migrazioni delle popolazioni nomadi dell’Asia ne favorirono la diffusione nel Medio Oriente, nel mediterraneo e infine nell’Europa Occidentale. Esistono tre tipologie di cannabis in naturasativa, indica e ruderalis, si tratta della stessa specie ma di varietà diverse, provenienti da aree geografiche differenti.

Cannabis Sativa

La cannabis sativa ha rami corti e raggiunge altezze notevoli. E’coltivata in piantagioni outdoor e produce moltissime cime, che però risultano poco compatte. Proviene da zone calde-umide: India, Messico, Colombia, Thailandia. Produce effetti soprattutto mentali anche se sono variabili in base alla potenza e alla quantità dei principi attivi contenuti.

Cannabis indica

La cannabis indica invece è uno dei tipi più richiesti. Adatta a coltivazioni indoor non raggiunge altezze elevate e visivamente somiglia più ad un cespuglio. Abbastanza facile da coltivare, è una pianta resistente e durevole. Proviene da Pakistan, Afghanistan e Nepal e la sua assunzione produce effetti rilassanti, distensivi e antistress.

Cannabis Ruderalis

La cannabis ruderalis è chiamata anche canapa russa: contiene bassissime percentuali di THC e CBD e si presenta come una piccola pianta dal fusto robusto pochi rami e cime ridotte. Il suo ruolo è quello di trasferire robustezza e longevità alle piante di cannabis derivanti dagli incroci.

Hashish

Un prodotto della cannabis è l’hashish, ricavato dalla lavorazione della resina e i principali produttori sono Marocco, Pakistan, Libano e Nepal. La sua produzione è molto costosa in termini di materia prima, nonostante esistano tecniche tradizionali come lo sbattimento della pianta che ne permettono una maggiore produzione con la stessa quantità di canapa essiccata. Solitamente l’hashish commerciale nel mercato nero viene estratto dal canapaccio o dagli scarti della potatura finale. Proprio in virtù della sua lavorazione ha tendenzialmente una quantità di THC superiore a quella della infiorescenze allo stato puro. Dalla lavorazione si ottiene una polvere che poi si compatta tramite un leggero calore.

Cannabis Sintetica

La cannabis sintetica comporta un rischio di effetti collaterali gravi 30 volte più alto rispetto alla cannabis naturale; a fare gola e favorirne la diffusione sono i costi relativamente contenuti, gli effetti psicoattivi più marcati, il fatto che emani un odore meno riconoscibile e che sia meno facilmente rintracciabile nelle urine.

La miscela di erbe essiccate della cannabis sintetica (k2,  Spice, AK47) somiglia a quella naturale ma è intrisa di sostanze psicoattive prodotte in laboratorio e lasciate assorbire, con un processo non pienamente conosciuto, tagliate con pesticidi, topicidi, metalli pesanti, salmonella, muffe e sostanze oppioidi.

Gli effetti collaterali sono: ansia, psicosi, paranoia, tachicardia, rischio di ictus, vomito, aggressività, pensieri suicidi, assenza e fissità dello sguardo, movimenti ripetuti e meccanici, danni ai muscoli a reni e gravi problemi respiratori.

Nota

Aldilà delle controversie sull’uso della canapa come stupefacente, va considerato che essa è stata per migliaia di anni un’importantissima pianta medicinale fino all’avvento del suo proibizionismo. Negli ultimi decenni, numerose ricerche e studi hanno confermato le proprietà farmacologiche e le possibili applicazioni in disturbi come nausea e vomito, cachessia, asma, allergie, infezioni e infiammazioni, spasticità, ma anche in patologie come glaucoma, epilessia, depressione, malattie autoimmuni, anoressia, per il trattamento del dolore neuropatico dei malati di sclerosi multipla e cancro, rientrando nell’ambito delle cure palliative in malattie neurodegenerative (Morbo di Parkinson).

Modalità di assunzione

Viene assunta generalmente mischiata al tabacco per essere fumata (canne, pipe ad acqua, bong), più raramente bevuta (sotto forma di the, infusi e tinture), o mangiata (space cake, yogurt).

Può anche essere assunta aspirandone i prodotti tramite vaporizzatori.

Effetti fisici

Gli effetti variano a seconda della tipologia assunta. I più frequenti sono:

  • Distorsione della percezione;
  • Illusioni sensoriali;
  • Allucinazioni spazio-temporali;
  • Difficoltà nei ragionamenti;
  • Difficoltà di apprendimento;
  • Alterazioni nella memoria procedurale;
  • Incoordinazione motoria;
  • Ansia e attacchi di panico;
  • Tosse;
  • Arrossamento degli occhi;
  • Paranoia;
  • Aumento appetito;
  • Amplificazione dello stato d’animo;
  • Euforia e/o rilassamento;
  • Xerostomia;
  • Slatentizzazione di psicosi.

Gli effetti possono iniziare dopo qualche minuto se fumata, dopo un paio di ore se ingerita, e durano 1-2 ore se fumata, e 8-14 ore se ingerita.

Effetti psichici

Nei casi di overdose massiccia possono verificarsi anche:

  • Stato maniacale;
  • Depressione;
  • Mancanza di giudizio;
  • Disorientamento, disinibizione;
  • Illusioni, allucinazioni;
  • Aritmie;
  • Convulsioni;
  • Arresto cardiaco
Astinenza
  • Mal di testa;
  • Senso di spossatezza;
  • Sonnolenza;
  • Difficoltà di concentramento;
  • Ansia;
  • Depressione;
  • Sintomi simil-influenzali;

I sintomi d’astinenza cominciano in genere tra le 12 e le 24 ore dopo l’interruzione del consumo e possono durare fino a 9 giorni.
La tolleranza si sviluppa molto rapidamente.

Safer Use e No mix
  • Se ingerita, gli effetti sono imprevedibili e intensi;
  • Usare un vaporizzatore e fare attenzione al filtro;
  • Se si consuma in giovane età possono svilupparsi problemi psichici;
  • Non fumare quando non si sta bene con se stessi.